Una protesta si è levata in piazza per condannare i roghi causati dai rifiuti accumulati lungo le sponde del Tevere, in seguito all’incendio del 20 giugno a Magliana. Questo non è stato l’unico episodio di incendi originati dalla presenza di discariche improvvisate, spesso create da insediamenti abusivi lungo il fiume.
L’evento ha avuto un impatto significativo sulla qualità dell’aria, come attestato dalle misurazioni dell’Arpa Lazio. Il campionatore installato vicino al viadotto della Magliana ha registrato livelli elevati di diossina nell’aria, superando i valori riscontrati in altri episodi simili. In risposta, il sindaco ha emesso un divieto di consumo di cibo prodotto entro un chilometro dalla zona colpita, evidenziando gli effetti devastanti degli incendi come quello di via Asciano sull’ambiente circostante.
Il commento del Municipio XI
“Gli incendi come quello dello scorso giovedì erano prevedibili”, ha commentato il presidente del Municipio XI Gianluca Lanzi. “Da tempo segnaliamo alla Regione quanto accade in quest’area, tra roghi tossici e lo sversamento incontrollato di rifiuti. Questa è un’area di esclusiva competenza regionale. Per questo, saremo in piazza per dire basta ai roghi, chiedendo interventi immediati per rimuovere i rifiuti e ribadire il nostro diritto alla salute”.
Lanzi ha sottolineato anche l’importanza di una completa riqualificazione delle sponde del Tevere. “Abbiamo avviato progetti come i parchi di Magliana e Marconi per recuperare le aree degradate e vulnerabili agli insediamenti abusivi. Tuttavia, i cantieri avviati e i progetti in corso non sono sufficienti, poiché continuiamo a vedere lo smaltimento illegale di rifiuti lungo le sponde, a volte nelle vicinanze dei parchi appena realizzati. È urgente un piano complessivo di recupero delle sponde del Tevere”.
La replica della Regione
In risposta alle critiche, la Regione Lazio ha dichiarato la sua disponibilità a collaborare con le autorità locali per ripristinare la decoro in via Asciano. Tuttavia, l’assessore regionale ha sottolineato che l’area è afflitta da anni di occupazione abusiva delle aree demaniali fluviali, con la conseguente realizzazione di insediamenti abusivi e l’accumulo di rifiuti. La pulizia dell’area golenale tra via Asciano e il viadotto Ponte della Magliana rientra nelle responsabilità regionali, ma la gestione dell’abusivismo, del decoro urbano e della gestione dei rifiuti rimane una competenza locale.