Le organizzazioni sindacali del settore sanitario hanno manifestato il loro sconcerto e disappunto riguardo la gestione del Servizio Sanitario pubblico da parte della Regione Lazio.
In una lettera inviata al presidente della Regione Francesco Rocca, le sigle sindacali AAROI EMAC Lazio, Anaa Assomed Lazio, Fp Cgil medici e dirigenti SSN, Federazione Cimo Fesmed, Fassid, FVM Federazione veterinari e medici, Coordinamento regionale UIL-FPL medici, veterinari, dirigenti sanitari hanno espresso il loro totale disinteresse per la situazione attuale.
Una lettera di accusa
Nel documento intitolato “Regione Lazio: Servizio Sanitario Pubblico allo sbando”, i sindacati evidenziano la mancanza di impegno della Regione nel mantenimento e miglioramento del servizio sanitario pubblico.
Viene sottolineato come, nonostante i due anni di confronti regionali avviati dalla Regione Lazio con le organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria, non si sia giunti ad alcuna conclusione concreta. Questo nonostante i numerosi solleciti inviati dalle parti sociali.
Dichiarazioni contraddittorie
“Fanno sorridere le dichiarazioni rilasciate durante l’audizione della Conferenza Stato-Regioni, sulla richiesta avanzata al ministro della Salute di un maggior coinvolgimento delle Regioni durante la scrittura dei provvedimenti normativi e fondi adeguati, nello specifico sul provvedimento liste d’attesa”, scrivono i sindacati.
Criticano apertamente l’uso della parola “coinvolgimento”, definendola sconosciuta nella Regione Lazio. Questo contraddice le dichiarazioni ufficiali, considerando che il coinvolgimento reale delle organizzazioni sindacali sembra essere stato minimo o inesistente.
Conseguenze del commissariamento
Un altro punto critico sollevato nella lettera riguarda il commissariamento delle aziende sanitarie pubbliche. Questo provvedimento, secondo i sindacati, ha bloccato di fatto il conferimento degli incarichi, limitando le progressioni di carriera dei dirigenti sanitari del Servizio sanitario regionale.
La situazione di stallo creata dal commissariamento ha quindi effetti diretti e negativi sul personale sanitario e sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.