Il Romaeuropa Festival 2024 ha aperto i battenti il 4 e 5 settembre al Teatro dell’Opera di Roma, segnando l’inizio di un’edizione che unisce tradizione e innovazione. Fedeli alla missione del festival, che da 39 anni punta a “mediare tra discipline, linguaggi e visioni del mondo”, gli organizzatori hanno scelto di aprire con un evento che celebra sia il gigante della modern dance americana, Merce Cunningham, sia uno dei più importanti coreografi della scena internazionale contemporanea, Christos Papadopoulos.
Protagonista dell’inaugurazione è stato il Ballet de l’Opéra di Lyon, diretto da Cédric Andrieux, con un doppio spettacolo che ha messo in scena la riproposizione di Biped di Cunningham, accompagnata dall’omonima composizione di Gavin Bryars eseguita dal vivo dal suo ensemble, e Mycelium di Papadopoulos, coreografato sul tappeto sonoro creato da Coti K. Questa apertura segna anche l’inizio di una nuova collaborazione tra il Romaeuropa Festival e l’Opera di Roma, una partnership accolta con entusiasmo da Francesco Giambrone, sovrintendente della fondazione musicale.
Giambrone ha sottolineato l’importanza di questa sinergia tra due eccellenze culturali della capitale, definendola “la cosa giusta e il segno del cambiamento”. Ha anche evidenziato come questa collaborazione, che include l’inaugurazione del festival e la successiva prima mondiale della nuova opera di Silvia Colasanti, ‘L’ultimo viaggio di Sindbad’, al Teatro Nazionale dal 16 al 23 ottobre, rappresenti un passo significativo verso future collaborazioni.
Sul palco del Teatro dell’Opera, ventisei danzatori e cinque musicisti hanno dato vita alle due coreografie, incarnando la filosofia del Ballet de l’Opéra di Lyon. “Il nostro balletto è sempre stato un ponte tra l’eredità dei grandi nomi della storia della danza e le nuove voci della coreografia contemporanea,” ha dichiarato il direttore Cédric Andrieux. Ha aggiunto che i danzatori del Ballet cercano di radicarsi nella tradizione classica, ma con un’apertura costante verso la scoperta di nuovi talenti coreografici, unendo così il passato e il presente in un unico fluire artistico.