Dopo due mesi di lavori per potenziare la linea FL3 Cesano-Viterbo, i pendolari sono esasperati dai continui disagi. La ripresa del servizio, avvenuta il 9 settembre, non ha migliorato la situazione, ma anzi ha peggiorato l’esperienza di viaggio.
La chiusura della linea dal 10 luglio era stata giustificata da interventi strutturali e dall’installazione del sistema Ertms, volto a garantire maggiore puntualità e frequenza dei treni. Tuttavia, alla riapertura, i viaggiatori hanno subito ritardi di 10-20 minuti, un problema relativamente piccolo ma deludente per chi si aspettava un servizio più efficiente dopo mesi di attesa.
Il vero caos è iniziato il giorno successivo, martedì 10 settembre, quando un guasto alla linea ha portato a cancellazioni e ritardi significativi. Alcuni treni sono rimasti bloccati per oltre un’ora, come il convoglio 12794 fermo a Bracciano a causa di un guasto a un deviatore. I disagi sono proseguiti per tutto il giorno, con i ritardi che, in alcuni casi, hanno superato i 60 minuti.
La situazione è peggiorata ulteriormente mercoledì 11 settembre, con un guasto tra Roma Prenestina e Roma Termini che ha provocato ritardi anche superiori all’ora. Alcuni treni partiti da Anguillara e Manziana hanno accumulato fino a 80 minuti di ritardo, lasciando i passeggeri bloccati senza informazioni.
Nonostante i problemi tecnici non siano collegati ai lavori di potenziamento, i pendolari sono frustrati e si chiedono cosa sia stato fatto nei due mesi di chiusura. Molti, sui social, invocano una “class action” e denunciano la mancanza di trasparenza e comunicazione da parte delle autorità ferroviarie.
Dopo settimane di attesa, chi viaggia quotidianamente sulla linea FL3 si aspettava un servizio migliorato e più affidabile. Invece, i disagi continuano a rendere difficile lo spostamento, spingendo alcuni a valutare soluzioni drastiche, come trasferirsi a Roma per evitare i continui problemi di collegamento.