Il 23 settembre ha segnato l’inizio della Settimana Europea dello Sport, culminata nel main event al Foro Italico con la decima edizione di BeActive. L’evento, organizzato per promuovere l’attività fisica e uno stile di vita sano, ha coinvolto quasi 3mila cittadini, inclusi oltre 2.600 alunni di scuole del Lazio, che hanno potuto cimentarsi gratuitamente in oltre 40 discipline sportive. Grazie alla guida di tecnici qualificati appartenenti a federazioni ed enti sportivi, i partecipanti hanno potuto sperimentare diverse attività, avvicinandosi così al mondo dello sport in maniera divertente e inclusiva.
Un evento all’insegna della socializzazione e dello sport
Marco Mezzaroma, Presidente di Sport e Salute, ha sottolineato il successo della manifestazione: “Lo Stadio dei Marmi ha vissuto due giornate dedicate al benessere, al movimento e alla socializzazione. Centinaia di bambini hanno avuto l’opportunità di praticare nuovi sport e di sperimentare uno stile di vita attivo in un contesto di festa e divertimento”. Mezzaroma ha espresso grande soddisfazione per l’evento, che ha rappresentato una vera e propria festa dello sport accessibile a tutti.
Il Villaggio BeActive e i campioni dello sport
Il Villaggio BeActive è stato organizzato in aree tematiche per facilitare l’accesso alle diverse discipline sportive, suddiviso tra alunni di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Il team “Illumina” di Sport e Salute, composto da noti campioni come Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino, Manuela Di Centa e altri atleti, ha animato le giornate, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente per i giovani partecipanti.
Un messaggio contro la sedentarietà
Il Ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, ha dichiarato che BeActive rappresenta un’importante occasione per promuovere l’attività fisica, non come competizione, ma come partecipazione inclusiva. “L’obiettivo è contrastare la sedentarietà e favorire l’educazione attraverso lo sport, un valore educativo e sociale che deve essere integrato nelle politiche pubbliche, soprattutto nelle scuole”, ha affermato Abodi, sottolineando l’importanza di superare le difficoltà infrastrutturali e culturali legate alla diffusione dello sport nelle scuole.