Un uomo di 28 anni è stato arrestato a Viterbo dagli agenti della Polizia di Stato con l’accusa di atti persecutori. Il giovane, già noto per i suoi comportamenti ossessivi e violenti, è stato sottoposto anche alla misura del braccialetto elettronico per monitorare eventuali violazioni del divieto di avvicinamento alla sua vittima.
Il bersaglio delle sue persecuzioni non era la sua ex compagna, ma il nuovo compagno della donna, che è stato ripetutamente minacciato sia di persona che tramite messaggi su WhatsApp. Le minacce, che includevano frasi come “Se non la lasci, ti ammazzo di botte”, si sono progressivamente trasformate in atti di violenza fisica, culminati in un’aggressione durante la quale la vittima è stata colpita così duramente da riportare la frattura del naso, con una prognosi di almeno 30 giorni per la guarigione.
Gli episodi di violenza e persecuzione si sono intensificati negli ultimi mesi. L’uomo, incapace di accettare la fine della relazione, ha cominciato a seguire ossessivamente la coppia, minacciando il nuovo partner della ex, appostandosi sotto casa e inviando continue telefonate e messaggi intimidatori. Nonostante la vittima avesse cercato di modificare le proprie abitudini di vita per evitare lo stalker, queste misure non sono state sufficienti a fermare le persecuzioni.
L’aggressione finale ha spinto la Squadra Mobile della Questura di Viterbo a richiedere al Tribunale l’applicazione del braccialetto elettronico, misura che è stata immediatamente eseguita per prevenire ulteriori atti di violenza.