Caso Spada, ecco cosa è emerso dall’autopsia

Margaret Spada muore dopo una rinoplastica in un centro medico non autorizzato. Ecco cosa è emerso dall'autopsia

Autopsia

La morte di Margaret Spada, avvenuta il 7 novembre a Roma, ha scosso l’opinione pubblica, sollevando interrogativi sulla sicurezza degli interventi estetici e sull’adeguatezza delle strutture che li eseguono. La giovane era stata sottoposta a una rinoplastica parziale presso un centro medico dell’Eur, scelto sui social, ma l’intervento si è trasformato in tragedia.

Le cause della morte e le prime analisi

L’autopsia preliminare, effettuata al Policlinico di Tor Vergata, ha evidenziato un quadro clinico compromesso culminato in un arresto cardiocircolatorio. Gli esami autoptici hanno rilevato segni di “sofferenza acuta”, ma sarà necessario approfondire per accertare la presenza di eventuali patologie cardiache o allergie pregresse. Margaret si era sentita male pochi minuti dopo la somministrazione dell’anestesia. Trasferita d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio, è arrivata in condizioni gravissime e nonostante i tentativi di rianimazione, il suo cuore ha smesso di battere tre giorni dopo.

Un centro privo di autorizzazioni

Il centro medico di viale Cesare Pavese, dove è avvenuto l’intervento, è finito al centro di un’indagine che ha portato al sequestro preventivo della struttura. Secondo il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, la clinica era sprovvista delle autorizzazioni necessarie per eseguire interventi di chirurgia estetica. Inoltre, uno dei titolari, tra gli indagati per omicidio colposo insieme al figlio, non possedeva la specializzazione richiesta per praticare tali operazioni.

Indagini e responsabilità

Gli inquirenti hanno sequestrato la cartella clinica di Margaret, i dispositivi dei medici coinvolti e il cellulare del fidanzato della giovane, che ha ripreso parte delle manovre di rianimazione. Tra i reperti da analizzare ci sono anche i messaggi scambiati tra la paziente e i medici, tra cui un elettrocardiogramma inviato tramite WhatsApp. Un altro elemento inquietante emerso è l’assenza del consenso informato tra i documenti raccolti durante il primo sopralluogo dei carabinieri del Nas.

Un dramma che scuote le istituzioni

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato un monito sull’uso del web per la scelta di strutture mediche, sottolineando la necessità di evitare rischi legati a informazioni non verificate. I genitori di Margaret, devastati dalla perdita, auspicano che simili tragedie non si ripetano mai più.

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