La presenza dei lupi nei pressi della Capitale è ormai un dato consolidato, specie nelle zone limitrofe come i parchi di Bracciano-Martignano e dei Castelli Romani. Tuttavia, anche nel territorio del Comune di Roma i lupi sono tornati, con avvistamenti in aree meno isolate come il parco delle Sabine e la Valle Mauricana, nei pressi di Labaro.
Un branco è monitorato da anni nella tenuta di Castel di Guido, mentre casi più recenti vedono giovani esemplari vittime di incidenti stradali. La diffusione dei lupi richiede dunque nuove misure di convivenza e sensibilizzazione.
Il progetto Life Wild Wolf e le sfide della convivenza
L’assessorato capitolino all’Ambiente ha avviato il progetto europeo Life Wild Wolf per affrontare la convivenza con i lupi, che ormai non è più un fenomeno isolato. Secondo la biologa Valeria Salvatori dell’Istituto di Ecologia Applicata, i lupi, tornati negli anni Novanta sull’Appennino, si sono spinti verso le zone collinari e antropizzate.
I giovani esemplari, più curiosi, possono rappresentare una sfida. Non è raro che predino pecore, agnelli e persino cani non custoditi in recinti. Prevenzione e informazione sono dunque fondamentali per evitare conflitti e garantire una convivenza equilibrata.
Comunicazione e buone pratiche per la cittadinanza
Durante un incontro tra assessorati capitolini e municipali, si è discusso la necessità di uno standard di comunicazione per segnalare avvistamenti di lupi. È cruciale che la popolazione impari a comportarsi correttamente, evitando di avvicinare questi animali o di trattarli come domestici. Un predatore che perde la naturale diffidenza verso l’uomo può infatti generare situazioni pericolose.
L’amministrazione sottolinea che la presenza dei lupi nella Capitale non è al momento preoccupante. Tuttavia, con il progetto Life Wild Wolf, si punta a una gestione preventiva e a un’informazione scientifica adeguata per evitare emergenze.