Nelle ultime settimane, diversi residenti di Trastevere hanno trovato sulle loro auto volantini che pubblicizzano ronde di quartiere per migliorare la sicurezza. Con un logo raffigurante il Colosseo e numeri di contatto, l’agenzia promotrice si propone come soluzione per chi non si sente al sicuro nel proprio quartiere, dove episodi di violenza, furti e aggressioni legati alla malamovida sono sempre più frequenti.
Come funzionano le ronde
Contattando l’agenzia, il titolare Riccardo, con sede legale a Casal Lumbroso, spiega i dettagli del servizio: “Offriamo vigilanza notturna con operatori in divisa, che pattugliano le strade o presidiano i condomìni. Non siamo armati e non interveniamo fisicamente, ma la presenza dei ragazzi è già un deterrente: se vediamo qualcosa di sospetto, allertiamo le forze dell’ordine”.
La vigilanza fai-da-te non è una novità nelle città del nord Italia, ma sta cominciando a prendere piede anche a Roma. L’agenzia ha già attivato servizi simili in quartieri come Cortina D’Ampezzo, Cassia, Tuscolano e Portuense, coinvolgendo sia singoli condomìni sia intere strade.
I costi delle ronde
Per attivare il servizio, il costo dipende dal numero di famiglie partecipanti. “Un operatore prende 14 euro l’ora e lavora sempre in coppia. Per una notte di otto ore, dalle 21 alle 6, il costo complessivo, inclusa l’IVA, è di 224 euro. Per un mese intero il prezzo arriva a 8.471,68 euro. Per abbattere i costi, è necessario che aderiscano almeno 300 famiglie, così la spesa si riduce a circa 15 euro al mese per nucleo familiare,” spiega Riccardo.
Una risposta alla malamovida
La proposta delle ronde nasce dalla crescente insicurezza percepita dai residenti di Trastevere, un quartiere sempre più segnato da episodi di micro-criminalità e tensioni legate alla vita notturna. Furti nelle auto, rapine ai turisti e risse tra giovani sono eventi frequenti, alimentando il senso di abbandono tra i cittadini.
Nonostante le rassicurazioni del titolare, l’idea di una vigilanza privata ha sollevato dubbi sulla reale efficacia di questo approccio e sulla necessità di rafforzare l’intervento delle forze dell’ordine.