L’IRCCS San Raffaele di Roma e la Shanghai University of Traditional Chinese Medicine hanno siglato un importante protocollo d’intesa per sviluppare nuove metodologie di trattamento dedicate ai deficit motori e cognitivi derivanti da ictus e patologie neurodegenerative. Questa collaborazione mira a combinare tecnologie avanzate e medicina tradizionale cinese per creare soluzioni terapeutiche all’avanguardia.
L’accordo è stato formalizzato durante la visita di una delegazione cinese alle strutture di ricerca e assistenza del San Raffaele. I firmatari, il Prof. Massimo Fini, Direttore Scientifico dell’Istituto, e il Prof. Jian-Guang Xu, Direttore della Facoltà di Medicina Tradizionale Cinese di Shanghai, hanno evidenziato l’importanza strategica dell’intesa.
“Questo protocollo si basa su una solida collaborazione avviata dopo la nostra visita in Cina lo scorso ottobre, dove abbiamo condiviso conoscenze avanzate su neuroriabilitazione e Alzheimer,” ha dichiarato il Prof. Fini. Egli ha sottolineato che il sistema sanitario cinese coinvolto nell’accordo comprende ospedali con oltre 10.000 posti letto, un bacino di riferimento impressionante.
Tecnologie innovative al centro del progetto
Il focus dell’intesa è lo sviluppo di soluzioni terapeutiche avanzate, come ha spiegato il Prof. Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione del San Raffaele. Tra le tecnologie esplorate figurano la stimolazione transcranica non invasiva (NIBS), l’analisi EEG per la diagnosi precoce delle demenze e tecniche innovative per il recupero da lesioni cerebrali. “L’obiettivo è creare laboratori congiunti per migliorare le cure neurologiche,” ha affermato Rossini.
Tra le attività previste dall’accordo figurano scambi di esperti, progetti di ricerca congiunti e formazione per giovani ricercatori, nonché l’organizzazione di eventi scientifici. Un obiettivo chiave è la creazione di tecnologie che migliorino il recupero funzionale e riducano le disabilità causate dall’ictus, una delle principali sfide sanitarie sia in Italia che in Cina.
Un problema globale, una risposta comune
L’ictus rappresenta la principale causa di morte e disabilità in Cina, con oltre 17,8 milioni di casi registrati solo nel 2020, come ha ricordato il Prof. Jian-Guang Xu. “La nostra sfida è integrare medicina tradizionale, neuroscienze e tecnologie avanzate, come intelligenza artificiale e robotica, per affrontare questa emergenza globale,” ha affermato il professore cinese.
Alla cerimonia di firma hanno partecipato altre figure di spicco, tra cui il Prof. Enrico Garaci, Presidente del Comitato tecnico-scientifico dell’IRCCS San Raffaele, e il Prof. Marco Franceschini, esperto di Robotica Riabilitativa.