Dopo tre anni e mezzo di interventi, Palazzo Farnese a Roma si presenta in tutto il suo splendore grazie al restauro della facciata principale. L’edificio, simbolo dell’architettura rinascimentale e sede dell’Ambasciata di Francia e dell’École française de Rome, ha recuperato la sua posizione centrale nel panorama artistico e storico della città.
La maestria degli architetti Antonio da Sangallo, Michelangelo, Vignola e Giacomo Della Porta è tornata a risplendere, come sottolineato dall’ambasciatore di Francia in Italia, Martin Briens. Il progetto di restauro non si è limitato alla facciata principale: anche le due celebri fontane della piazza sono state rinnovate, completando un intervento che rafforza il legame tra Italia e Francia nel nome della cultura e della storia europea.
Un progetto che valorizza storia e collaborazione internazionale
Realizzate con vasche in granito egizio proveniente dalle Terme di Caracalla, le fontane adornano la piazza voluta da Alessandro Farnese, poi papa Paolo III. Il restauro, parte del programma Caput Mundi finanziato dal PNRR, è uno dei 26 interventi completati su 55 fontane romane. Durante l’inaugurazione, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha sottolineato l’importanza del progetto per la valorizzazione del patrimonio storico e per la cooperazione tra Italia e Francia.
Gli interventi hanno restituito al “Dado Farnese” i colori caldi delle policromie originali, evidenziando dettagli come il cornicione leonesco progettato da Michelangelo. Il restauro si inserisce nei festeggiamenti per i 150 anni dell’insediamento dell’Ambasciata francese e dell’École française de Rome presso Palazzo Farnese.
Iniziato nel 2017, il progetto di restauro ha coinvolto un comitato scientifico italo-francese e la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. I lavori, cofinanziati dai ministri francesi dell’Europa e degli Affari Esteri e dell’Istruzione Superiore e della Ricerca, hanno richiesto un investimento complessivo di 5,6 milioni di euro.
La prossima fase, prevista tra il 2025 e il 2026, si concentrerà sul restauro del muro di cinta del giardino e delle coperture di via Giulia, completando così un’opera che unisce tutela del patrimonio e spirito europeo.