Trenta famiglie romane sono state costrette a lasciare i propri appartamenti in via Ennio Bonifazi 6 a causa del rischio di crollo di una vicina palazzina situata in Largo Gregorio XIII. L’operazione di evacuazione, avvenuta venerdì sera, è stata accompagnata dalla chiusura di tre strade e ha coinvolto circa 100 persone, tra cui anziani, bambini e malati.
Il provvedimento è stato adottato in seguito a un allarme lanciato dalle autorità competenti, che hanno evidenziato problemi di sicurezza legati agli smottamenti della palazzina in questione, da anni oggetto di lavori di ristrutturazione. Tuttavia, gli abitanti del condominio evacuato lamentano la mancanza di verifiche approfondite e il fatto che il rischio sembrerebbe riguardare solo l’area dell’ingresso.
Disagi e proteste dei residenti
L’evacuazione è stata gestita rapidamente, con i residenti che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni senza preavviso. Alcuni sono stati accolti in un albergo sulla via Cassia, messo a disposizione dalla Protezione Civile, mentre altri si sono trasferiti temporaneamente da parenti o amici.
Maurizio Galli, amministratore del condominio e uno degli sfollati, ha espresso la frustrazione per una situazione che definisce il risultato di “anni di lassismo”. Secondo Galli, un intervento tempestivo e mirato avrebbe potuto evitare l’attuale emergenza.
Nonostante l’evacuazione, la situazione appare paradossale: alcuni negozi vicini all’edificio sono rimasti aperti, e l’area transennata non è adeguatamente monitorata, con pedoni che l’attraversano come se fosse una zona pedonale. “Una persona è stata trovata addirittura su un’impalcatura”, sottolineano i residenti, preoccupati per la mancanza di sicurezza.