Al Quarticciolo, quartiere della periferia est di Roma, centinaia di persone si sono radunate in piazza per protestare contro il rischio di sgombero dell’ex questura, uno spazio occupato che ospita 40 persone, un doposcuola, una palestra popolare, una biblioteca, un teatro, un ambulatorio gratuito e diverse altre iniziative sociali. La mobilitazione nasce in risposta all’intenzione del Governo di applicare il cosiddetto “modello Caivano”, volto a ristabilire legalità e sicurezza nei quartieri considerati più problematici.
“Pensare di cambiare il Quarticciolo eliminando questa esperienza significa fare un favore alle piazze di spaccio”, ha dichiarato Pietro Vicari, uno degli attivisti presenti alla manifestazione. Sul palco, alle sue spalle, uno striscione con la scritta: “Difendiamo il Quarticciolo. Caivano non è un modello”, espressione della contrarietà della comunità locale a un approccio ritenuto punitivo e inefficace.
Un quartiere in difficoltà, ma con presidi sociali attivi
Il 23 dicembre 2024, il Quarticciolo è stato inserito tra i sei quartieri italiani in cui il Governo intende applicare le misure del decreto Caivano, mirate a contrastare criminalità e degrado urbano. Tuttavia, i residenti temono che dietro il concetto di “sicurezza” si celi la volontà di cancellare esperienze sociali consolidate, fondamentali per contrastare fenomeni di marginalizzazione. Il quartiere, infatti, presenta un tasso di occupazione inferiore alla media cittadina e un alto livello di abbandono scolastico, mentre la criminalità legata allo spaccio di droga è un problema diffuso.
“La soluzione non è cancellare i presidi sociali esistenti,” afferma Vicari, “ma rafforzarli, perché rappresentano una risposta concreta ai problemi del territorio.” La comunità sottolinea che l’ex questura non è solo un luogo di accoglienza abitativa, ma anche un punto di riferimento per l’intero quartiere, offrendo servizi culturali e sociali essenziali.
Le reazioni delle istituzioni locali
Tra i presenti alla manifestazione anche esponenti politici del centrosinistra, come il presidente del V Municipio, Mauro Caliste, e l’Assessore alla Cultura di Roma, Massimiliano Smeriglio, che hanno espresso il loro sostegno ai residenti. “Il governo e la Regione dovrebbero puntare sulle politiche culturali e sociali, anziché ricorrere alla militarizzazione del territorio”, ha affermato Smeriglio.
Sul tema è intervenuto anche Fabrizio Troya, allenatore della Palestra Popolare del Quarticciolo, secondo cui l’intervento del Governo rischia di cancellare uno dei pochi spazi di aggregazione e inclusione. “Non si combatte lo spaccio sgomberando gli spazi sociali,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di ascoltare le realtà territoriali.