La Cgil di Roma e Lazio ha espresso forte preoccupazione per le possibili conseguenze sul settore spaziale derivanti dall’ipotesi del governo di affidare a Starlink, la rete di comunicazione satellitare di SpaceX, i servizi spaziali e la gestione dei dati raccolti. Secondo il sindacato, una simile decisione minaccerebbe circa 30mila posti di lavoro nel Lazio, regione che ospita importanti aziende del settore come Leonardo/Finmeccanica, Thales Alenia Space, Telespazio, Avio ed E-Geos, oltre a diverse agenzie nazionali ed europee.
Le preoccupazioni del sindacato
Nel comunicato diffuso, la Cgil sottolinea due aspetti critici della proposta governativa:
- L’impatto occupazionale ed economico, con il rischio di mettere in difficoltà aziende italiane altamente specializzate.
- Le implicazioni in materia di sicurezza, poiché la gestione di dati sensibili e strategici sarebbe affidata a una società privata estera, con possibili ripercussioni sull’indipendenza nazionale e dell’Unione Europea.
La richiesta al governo e alla Regione Lazio
Per contrastare questa ipotesi, la Cgil chiede all’esecutivo di promuovere una politica spaziale europea ambiziosa, che garantisca l’indipendenza strategica del continente e di fare un passo indietro sul progetto Starlink. Inoltre, il sindacato invita il governo a rilanciare un piano di investimenti nel settore, rafforzando le imprese italiane ed europee già operative.
La Cgil sollecita anche le aziende del comparto spaziale, molte delle quali con partecipazione statale, a prendere posizione contro il progetto. Infine, chiede alla Regione Lazio di intervenire con determinazione presso il governo per tutelare l’occupazione e le competenze delle imprese locali.