Le statistiche delle Forze di polizia e le testimonianze dirette offrono un quadro dettagliato della violenza di genere in Italia. Secondo i dati aggiornati, nel 2024 si sono registrati oltre 100 femminicidi in ambito familiare, un numero tra i più bassi degli ultimi dieci anni. Tuttavia, il fenomeno resta preoccupante, soprattutto perché in oltre la metà dei casi l’autore del delitto è il partner o l’ex compagno della vittima.
Il rapporto analizza anche i cosiddetti “reati sentinella”, ovvero quegli episodi che spesso precedono atti più gravi di violenza. Il Lazio si posiziona al terzo posto, dopo Campania e Sicilia, per l’incidenza di maltrattamenti in famiglia, che si attestano intorno al 55% dei casi denunciati. Per quanto riguarda le violenze sessuali, la regione è in linea con la media nazionale, con un tasso del 10,77% ogni 100 mila abitanti. A Roma, inoltre, risultano in aumento fenomeni come atti persecutori, diffusione illecita di immagini sui social e maltrattamenti, un dato che può essere letto anche come un segnale positivo: sempre più vittime trovano il coraggio di denunciare.
Un altro dato significativo riguarda l’aumento delle misure di prevenzione: se da un lato i femminicidi sono in calo, dall’altro il numero degli ammonimenti dei questori è raddoppiato nel 2024, segno di un’intensificazione delle azioni di tutela da parte delle autorità. Sul piano legislativo, il governo ha introdotto un nuovo disegno di legge che riconosce il femminicidio come reato autonomo, punibile con l’ergastolo, con l’obiettivo di rafforzare la lotta alla violenza di genere e garantire pene più severe per i colpevoli.