Roma, il Tar blocca i lavori del Museo della Shoah

Sospeso il cantiere a Villa Torlonia per rischio smottamenti. Proteste dei residenti e atti vandalici nell’area del progetto

Museo della Shoah

Il Museo della Shoah a Villa Torlonia subisce una battuta d’arresto. Il Tar del Lazio, con un decreto cautelare del 14 marzo, ha ordinato la sospensione temporanea dei lavori, avviati a luglio 2024, a causa del rischio di smottamenti nell’area del cantiere.

A presentare il ricorso sono stati i proprietari di due unità immobiliari confinanti, preoccupati per la stabilità degli edifici. La ditta incaricata dei lavori, la Sac Spa, ha confermato la presenza di un complesso sistema di cavità sotterranee che potrebbe compromettere l’area.

Il problema delle cavità sotterranee

Già un anno fa, durante una commissione capitolina Lavori Pubblici, era stata segnalata la necessità di una variante progettuale per adattare le fondamenta alle condizioni del terreno. Tuttavia, questa modifica non è stata ancora approvata, motivo per cui il Tar ha deciso di bloccare il cantiere in attesa di una relazione tecnica, che dovrà essere consegnata entro mercoledì 19 marzo.

Nel frattempo, la Direzione Programmi Urbani Integrati del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici di Roma Capitale dovrà fornire ulteriori dettagli per garantire la sicurezza dell’area prima della ripresa dei lavori.

Atti vandalici e tensioni nella zona

Il cantiere è stato anche bersaglio di attacchi vandalici a sfondo intimidatorio. Nei giorni scorsi sono apparse scritte pro-Palestina, volantini sul “genocidio di Gaza”, chiazze di vernice rossa ed escrementi. A destare particolare allarme è stato il ritrovamento di una testa di maiale nei pressi dell’area.

Alcuni residenti hanno presentato un esposto, sostenendo che il museo potrebbe rappresentare un obiettivo sensibile e chiedendo di spostare il progetto altrove, in una zona più controllata dalle forze dell’ordine.

La risposta della Fondazione Museo della Shoah

Nonostante gli ostacoli, il presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia, ha ribadito l’intenzione di portare avanti il progetto:

“Noi non abbiamo possibilità di intervento sulla parte costruttiva, che è a carico del Comune. Andiamo avanti con le nostre attività didattiche e scientifiche, con mostre e docufilm, senza fermarci.”

Il destino del cantiere dipenderà ora dalle valutazioni tecniche e dalle decisioni delle autorità competenti.

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