Il Tribunale di Roma ha confermato la condanna di Patrizio Ranieri per lo stupro di Capodanno, che risale alla notte tra il 31 dicembre 2020 e il 1 gennaio 2021. Secondo quanto emerso dalle motivazioni della sentenza, Ranieri ha abusato sessualmente della vittima, una ragazza di 16 anni, mentre si trovava sotto l’effetto di alcol e droga. I fatti sono accaduti durante un veglione di Capodanno in una villetta del quartiere Primavalle, a Roma.
Le circostanze dell’aggressione
La ragazza, in uno stato di alterazione mentale causato dall’abuso di sostanze, non era in grado di difendersi dall’aggressione. La violenza sessuale è avvenuta mentre la vittima si trovava in condizioni di vulnerabilità, aggravando ulteriormente la gravità dell’episodio. La sentenza ha riconosciuto l’aggravante della minorenne, condannando Ranieri a cinque anni e mezzo di carcere per violenza sessuale.
Il processo e le reazioni
La condanna è stata emessa lo scorso dicembre, dopo un lungo iter processuale. Il caso ha suscitato forte indignazione nella società, richiamando l’attenzione sulla violenza sessuale ai danni di minori. La vicenda ha anche sollevato interrogativi sull’importanza di sensibilizzare riguardo ai rischi legati all’uso di alcol e droghe in contesti di socialità.