Natalità a Roma, si alza l’età media delle madri

Sempre più donne partoriscono dopo i 35 anni. Nei municipi centrali l’età media supera quella della Capitale e la media nazionale

natalità

Aumenta l’età media delle donne che diventano madri, e Roma si distingue come una delle città italiane in cui questo fenomeno è più evidente. Il dato Istat 2024 segnala un’età media al parto di 33,4 anni, con un tasso di natalità pari a 6,1, inferiore alla media nazionale.

Nel Lazio, l’età media al parto è di 33,3 anni, con un tasso di fecondità di 1,12 figli per donna, in calo rispetto all’1,16 del 2022. Anche nella Capitale, la media è in discesa, con 1,12 figli per donna contro l’1,15 dell’anno precedente, confermando un trend consolidato.

Sempre più madri oltre i 35 anni

Accanto ai dati Istat, l’Annuario statistico di Roma Capitale per il 2023 fornisce un quadro più dettagliato. Nei municipi centrali, infatti, la maggioranza delle donne partorisce oltre i 35 anni. Il Municipio I, ad esempio, mostra il primato in questa fascia d’età.

Qui, tra 716 neonati, 354 hanno madri tra i 35 e i 44 anni, mentre 291 sono figli di donne tra i 25 e i 34. Il gruppo over 35 è prevalente anche nei Municipi II, III, VII, VIII e XII, segno di una maternità sempre più posticipata nella Capitale.

Anche se in altre zone di Roma, come i Municipi VI, IX e X, le madri più numerose sono nella fascia 25-34, il numero di giovanissime tra i 15 e i 24 anni è ovunque il più basso. La natalità si concentra dunque nelle fasce adulte e mature.

Il tasso di natalità varia anche in modo consistente tra municipi: il più basso si registra nel Municipio I con 4,8, mentre il più alto nel Municipio VI con 7,8. Queste differenze delineano un panorama complesso, influenzato da fattori socio-economici e culturali.

Le proposte per invertire la rotta

Di fronte a questa situazione, la politica regionale inizia a muoversi. Eleonora Mattia, consigliera del Pd, ha lanciato un appello per approvare al più presto la proposta di legge regionale “salva-nascite”, già in discussione nel Lazio.

L’obiettivo è garantire un accesso equo alle tecniche di crioconservazione, attraverso strumenti come il social freezing, screening della riserva ovarica e campagne d’informazione capillari. Un approccio strutturale per affrontare il calo demografico che tocca in particolare Roma.

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