Aggressione razzista a Torpignattara: Rumi picchiato in via della Marranella

Aggressione razzista a Torpignattara: Rumi, un fornaio, picchiato e derubato da tre giovani. Solidarietà dal quartiere e denuncia contro la violenza e l’intolleranza

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Venerdì 21 marzo, alle prime luci dell’alba, Rumi, un fornaio di Torpignattara, stava tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro quando è stato aggredito da tre giovani in via della Marranella. L’incontro è iniziato con una richiesta di una “sigaretta”, ma ben presto è diventato un pretesto per un brutale pestaggio. Gli aggressori hanno fatto cadere il cellulare e il portafoglio di Rumi, prima di picchiarlo violentemente mentre lo insultavano con epiteti razzisti, urlando “bangladino di me**a”. Oltre alle botte, gli hanno anche rubato parte dei guadagni della giornata.

L’aggressione come sintomo di un clima di intolleranza

L’incidente ha suscitato l’indignazione di diversi residenti del quartiere, tra cui l’Arci Sparwasser, che ha denunciato l’accaduto come un’aggressione a sfondo razzista. In un comunicato, l’associazione ha sottolineato come questo episodio sia solo l’ennesimo di una lunga serie di violenze che sta segnando le strade di Torpignattara. “Viviamo in una società sempre più segnata dalla cultura fascista, dove l’intimidazione e la sopraffazione sono considerate consuetudini. Questi episodi non devono essere considerati come semplici ‘ragazzate’, ma come manifestazioni di un problema serio”, hanno dichiarato i rappresentanti dell’Arci.

La risposta della comunità e la solidarietà al fornaio aggredito

Nonostante l’aggressione, Rumi e la sua famiglia hanno reagito, cercando di trovare supporto nel quartiere per denunciare pubblicamente quanto accaduto. L’Arci Sparwasser ha invitato i residenti di Torpignattara a unirsi per testimoniare solidarietà a Rumi e per contrastare l’intolleranza che sta prendendo piede. “Esistiamo come comunità e siamo uniti”, ha dichiarato l’associazione, ribadendo che l’intolleranza razziale e l’omofobia non devono trovare spazio nel quartiere. Hanno inoltre lanciato un messaggio forte a chi cerca di imporre la propria violenza e prevaricazione: “Non possiamo accettare che i giovani del quartiere siano quelli a diffondere odio e violenza. Questo non è il nostro quartiere”, hanno aggiunto.

Il quartiere unito contro la violenza

L’Arci ha concluso il suo intervento invitando tutti a partecipare alla manifestazione del 25 aprile, in difesa della libertà e dell’antifascismo. “Continueremo a reagire, a costruire legami, relazioni e a lottare contro chi cerca di diffondere odio”, hanno affermato. Il messaggio di solidarietà e resistenza si è diffuso rapidamente, rafforzando la volontà di rimanere uniti contro ogni forma di violenza e prevaricazione.

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