Un notebook ha preso fuoco mentre la proprietaria attendeva la metro alla stazione Termini, scatenando il panico tra i passeggeri. L’incidente, avvenuto nella serata di martedì 1° aprile intorno alle 20, ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità e dei media, confermando i timori legati alla pericolosità delle batterie al litio. La giovane coinvolta è riuscita a liberarsi rapidamente della borsa che conteneva il dispositivo in fiamme, evitando conseguenze fisiche. L’intervento degli agenti Interpol, che hanno utilizzato uno schiumogeno per domare l’incendio, ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.
L’evento rafforza le scelte restrittive di Atac, che da tempo vieta l’accesso a bordo di metro, bus e tram a qualsiasi mezzo dotato di motore elettrico, come monopattini, hoverboard, segway e biciclette a pedalata assistita. Questo divieto, spesso criticato dagli utenti per la sua rigidità, appare ora sotto una nuova luce. Infatti, l’episodio dimostra concretamente i rischi associati al trasporto di dispositivi con batterie al litio, anche in situazioni apparentemente innocue come un semplice viaggio in metropolitana.
Nonostante la crescente diffusione della micromobilità elettrica, soprattutto per coprire il cosiddetto “ultimo miglio” nei tragitti urbani, Atac ha deciso di mantenere una linea severa. Dal dicembre 2024, la municipalizzata ha iniziato a diffondere comunicazioni specifiche per ricordare ai passeggeri i limiti imposti. Un’ulteriore misura di sicurezza riguarda i bike box installati in alcune stazioni, dove è vietato parcheggiare mezzi elettrici.
Al contrario, Trenitalia adotta un approccio più permissivo, consentendo l’accesso di monopattini e biciclette elettriche sui treni regionali. Sui convogli Rock, in particolare, sono disponibili rastrelliere con prese di ricarica per i veicoli. Questo contrasto normativo tra trasporto regionale e locale genera confusione tra i passeggeri: chi arriva a Roma con mezzi elettrici a bordo di un treno regionale, si trova poi costretto a lasciarli fuori dalle infrastrutture Atac.
Per quanto riguarda le biciclette tradizionali, l’accesso resta consentito ma regolamentato: le pieghevoli possono salire a bordo senza limitazioni, mentre quelle non richiudibili sono ammesse solo sui tram con pianale ribassato. Sulla linea A della metropolitana, invece, sei stazioni non permettono il trasporto delle bici, tra cui Spagna, Termini e San Giovanni. Inoltre, chi non possiede un abbonamento Metrebus deve acquistare un biglietto aggiuntivo per trasportare la bicicletta.
L’incendio del notebook non rappresenta un caso isolato, ma piuttosto una conferma concreta dei motivi alla base dei divieti imposti. Le batterie al litio, se danneggiate o soggette a surriscaldamento, possono diventare estremamente pericolose. Di fronte a tali rischi, le istituzioni locali hanno optato per una linea prudente, anteponendo la sicurezza dei viaggiatori alla comodità della micromobilità.