Roma Capitale ha deciso di fare un passo verso la digitalizzazione e il risparmio, abbandonando progressivamente l’uso delle raccomandate tradizionali in favore della posta elettronica certificata (PEC). Questa scelta, formalizzata in una proposta di delibera recentemente approvata dall’assemblea capitolina, mira a ridurre i costi legati ai servizi postali e, al contempo, a migliorare l’efficienza delle comunicazioni legali con i cittadini.
Un’alleanza trasversale per l’innovazione
La proposta di delibera è stata approvata con il sostegno trasversale di Pd e Forza Italia, con le firme di Riccardo Corbucci per il Partito Democratico, Francesco Carpano e Rachele Mussolini per il partito di Berlusconi. La delibera era già passata all’unanimità in commissione Roma Capitale, confermando l’ampio consenso che la misura ha ricevuto tra le forze politiche cittadine. L’obiettivo è quello di ridurre il ricorso ai tradizionali servizi postali, puntando invece su soluzioni elettroniche per la comunicazione certificata.
Risparmi per lo sviluppo della città digitale
La proposta rappresenta una vera e propria misura di razionalizzazione della spesa pubblica, con il dichiarato intento di liberare risorse da destinare a progetti legati alla trasformazione digitale di Roma. In base alle stime, l’amministrazione capitolina potrebbe risparmiare fino a 10 milioni di euro all’anno, somme che verrebbero reinvestite in iniziative per rendere la città più sostenibile e inclusiva, come lo sviluppo dei servizi digitali e dei progetti di “smart city”.
Un risparmio significativo sui costi
Riccardo Corbucci, uno dei principali promotori della delibera, ha sottolineato che il cambiamento permetterà un risparmio strutturale di circa il 70% sui costi diretti legati alla gestione delle comunicazioni legali. A questo si aggiungerà un ulteriore abbattimento dei costi indiretti, come quelli relativi alla carta e alle stampanti. Un passo verso la modernizzazione che non solo fa risparmiare denaro pubblico, ma ottimizza anche le risorse, contribuendo a rendere la macchina amministrativa più agile.
Adeguamento alle sentenze della Cassazione
La nuova delibera risponde anche ad un adeguamento alle normative e alle recenti sentenze della Corte di Cassazione. Grazie al sistema di Posta Elettronica Certificata (PEC), gli uffici capitolini saranno in grado di soddisfare i requisiti probatori stabiliti dalla Suprema Corte per le comunicazioni ufficiali. L’adozione di questo sistema permette alla pubblica amministrazione di rispondere agli standard di semplificazione e economicità richiesti dalle normative più moderne, contribuendo a una gestione più efficiente e trasparente.
Prossimi passi: la gara per il servizio PEC
Con l’approvazione della delibera, la giunta capitolina si impegna anche a indire una gara pubblica per l’affidamento dei servizi Serc (Servizio Elettronico di Recapito Certificato) e Sercq (Servizio Elettronico di Recapito Certificato Qualificato). La speranza è che questo nuovo sistema possa essere implementato in tempi brevi, con un ulteriore potenziamento dell’efficienza e una riduzione dei costi operativi.