Roma Capitale si prepara ad affrontare la crescente domanda di case, fissando un obiettivo di 32.000 nuove abitazioni entro il 2032. Questo progetto ambizioso, delineato in una delibera di giunta pronta per essere discussa in Assemblea Capitolina, si inserisce in una strategia più ampia per risolvere l’emergenza abitativa nella capitale, già oggetto di preoccupazione da parte delle amministrazioni precedenti.
Un bisogno crescente di alloggi
Il contesto è chiaro: il fabbisogno abitativo nella capitale è in costante aumento. Secondo il Cresme, centro di ricerche incaricato dal Campidoglio, oltre 35.000 alloggi erano già richiesti, a cui se ne sono aggiunti altri 36.000, per un totale di 71.000 abitazioni necessarie. Il sindaco Roberto Gualtieri aveva già indicato questo dato come base per la pianificazione dell’amministrazione in tema di case popolari e mercato libero.
Le strategie proposte
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, il piano si articola su più fronti, come si evince dalla delibera che sarà sottoposta all’approvazione della giunta e discussa in assemblea. Le principali soluzioni prevedono:
-
Interventi edilizi nei piani di zona già esistenti, come Tor Vergata e Monte Stallonara
-
Completamento dei piani di edilizia economica popolare, per rispondere alla domanda di abitazioni a basso costo
-
Rigenerazione urbana e autorecupero di edifici abbandonati, come nel caso delle periferie romane (Tor Bella Monaca e Corviale)
-
Incentivazione dell’housing sociale, con il coinvolgimento anche di privati per costruire alloggi a prezzi accessibili
Nuove abitazioni e zone periferiche
Un’importante parte del piano si concentra sulle periferie della città, dove sono previsti circa 4.000 nuovi alloggi. Questi verranno costruiti in quartieri come Pian Saccoccia, Casal Monastero, Infernetto e Madonnetta. Inoltre, 300 alloggi sorgeranno nell’area dell’ex centro direzionale Alitalia, demolito nel 2024, mentre a Selva Candida sono previsti 96 nuovi appartamenti sociali. Questi interventi rappresentano una risposta concreta alla crescente necessità di case, senza dimenticare la quota destinata a risolvere l’emergenza abitativa.
Progetti innovativi: housing sociale e cohousing
Un aspetto innovativo di questo piano riguarda la creazione di spazi dedicati all’housing sociale e al cohousing, modalità abitative sempre più richieste, soprattutto da parte di anziani e persone con redditi medio-bassi. Sei degli appartamenti previsti nell’ex scuola di Cardinal Capranica saranno destinati all’housing sociale, mentre altri due all cohousing, un’alternativa abitativa che promuove la condivisione degli spazi tra diverse famiglie.
Collaborazione con i privati e piano regolatore
L’amministrazione di Roma Capitale ha anche previsto una stretta collaborazione con i costruttori privati. Grazie a modifiche alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore, sarà possibile destinare alcune aree originariamente previste per i servizi pubblici a nuovi alloggi sociali, aumentando la disponibilità di case a prezzi contenuti. Il Comune mira a far sì che i costruttori costruiscano abitazioni a prezzi calmierati, vendendo o affittando questi appartamenti per contrastare l’alta domanda di alloggi.
Iniziative parallele
Oltre agli interventi diretti del Comune, sono previsti anche contributi da parte di enti come Ater e Lazio Disco. Questi enti contribuiranno con 1.353 alloggi, tra cui 1.173 alloggi per studenti fuori sede, una categoria che soffre particolarmente della scarsità di abitazioni a prezzi accessibili.