Nella serata di ieri e per tutta la notte, Roma è stata teatro di un’intensa attività di rimozione veicoli in vista del funerale di papa Francesco. Come annunciato dalle autorità, numerose auto sono state rimosse lungo le strade che collegano San Pietro alla Basilica di Santa Maria Maggiore, percorso seguito dal corteo funebre.
Trecento auto rimosse in sei municipi
Secondo quanto riferito dal comando generale della polizia locale, sono circa 300 le automobili rimosse nell’intera città. Le operazioni hanno avuto inizio nella notte tra il 24 e il 25 aprile e sono proseguite durante tutta la festa della Liberazione, con una gestione a scaglioni per consentire ai cittadini, ove possibile, di spostare autonomamente i propri mezzi.
Gli interventi hanno interessato sei municipi, ovvero quelli attraversati dal corteo papale e le aree coinvolte nel piano pullman per l’accoglienza dei pellegrini. In particolare, via Gregorio VII ha registrato il numero più elevato di rimozioni.
Le immagini sui social e la reazione dei cittadini
Sui social network sono state condivise immagini impressionanti di piazze e strade completamente vuote, segnate solo dalle strisce gialle tracciate dalla polizia locale a indicare le rimozioni imminenti. Molti utenti hanno lanciato appelli dell’ultimo minuto per avvertire chi ancora non era a conoscenza dei divieti temporanei.
Non sono mancati i disagi, soprattutto per coloro che, assenti da Roma nei giorni precedenti alla morte del Pontefice, non sono riusciti a intervenire per spostare le proprie auto.
Rimozioni e sanzioni
Tutti i veicoli rimossi sono stati trasferiti nei depositi giudiziari. Le autorità hanno precisato che non saranno applicate sanzioni amministrative per le auto rimosse in base ai divieti provvisori annunciati con largo anticipo. Le multe saranno comminate solo a coloro che erano già in violazione di divieti di sosta fissi.
Una gestione complessa ma necessaria
La gestione capillare delle rimozioni si è resa necessaria per garantire lo svolgimento in sicurezza di un evento storico che ha richiamato a Roma migliaia di pellegrini e personalità politiche da tutto il mondo, assicurando al tempo stesso fluidità e decoro lungo l’intero percorso del corteo funebre.