Il Conclave si avvicina e, puntualmente, entrano in scena i “corvi” con il loro carico di voci, sospetti e attacchi mirati. Questa volta hanno preso di mira Pietro Parolin, cardinale veneto considerato tra i favoriti per la successione a Papa Francesco. La macchina del fango si è messa in moto con la pubblicazione, sul sito statunitense CatholicVote.org, di un’indiscrezione su un presunto malore accusato durante una congregazione.
Il Vaticano non ha perso tempo e ha respinto ogni accusa. Il direttore della Sala Stampa, Matteo Bruni, ha parlato chiaro davanti ai giornalisti: “No, non è vero”, tagliando corto e precisando che nessun medico o infermiere è intervenuto. Lo scenario ricorda quanto accaduto nel 2013 con Jorge Mario Bergoglio, bersaglio di voci simili poco prima della sua elezione. In quel caso, si parlò dell’asportazione di parte di un polmone avvenuta in gioventù, dettaglio reale ma mai limitante per la sua attività da pontefice.
Anche oggi, la strategia sembra identica: colpire i candidati più forti con notizie studiate per generare dubbi. Ma nonostante gli attacchi, Parolin continua a guadagnare terreno. Secondo il monitoraggio social di ArcadiaCom (21 aprile – 1° maggio 2025), risulta il cardinale più influente su X (ex Twitter), con 294.100 interazioni. Un dato sorprendente, soprattutto perché il porporato non possiede un account personale. La sua presenza digitale passa per una rete attiva di sostenitori e menzioni indirette.
Dietro di lui, Luis Antonio Tagle registra 288.500 interazioni, mentre Matteo Zuppi cresce fino a quota 165.600. Seguono Peter Turkson (93.000), Fridolin Ambongo Besungu (52.700) e Peter Erdö (40.200). Sul fronte della comunicazione ufficiale spicca il cardinale statunitense Timothy Dolan, con oltre 416.000 follower su Facebook e 288.000 su X, anche se le sue interazioni restano più contenute (18.000).
Nel frattempo, il web pullula di account non ufficiali che sostengono o colpiscono i candidati più esposti. Il caso Parolin evidenzia come il prossimo Conclave si preannunci teso, acceso, segnato da giochi di potere e strategie mediatiche. Le fake news rappresentano ormai una costante nei momenti chiave della Chiesa, diventando strumenti di pressione e manipolazione.