Le proteste dei residenti contro le installazioni incontrollate di antenne mobili nei quartieri Celio e San Saba hanno riacceso l’attenzione su un tema delicato e urgente. Il Comune di Roma, attraverso l’Assessorato alle Attività produttive e alle Pari opportunità, ha promosso un tavolo tecnico interistituzionale che si è svolto il 16 maggio in via dei Cerchi, con l’obiettivo di avviare una pianificazione più organica e condivisa delle infrastrutture di rete mobile.
Le criticità sollevate
Al centro del dibattito vi è la diffusione di antenne e impianti per la rete mobile di nuova generazione, spesso installati senza un coordinamento strategico, con soluzioni considerate esteticamente invasive e impattanti, soprattutto in zone storiche o a valenza archeologica. L’incontro ha visto la partecipazione di una vasta rappresentanza istituzionale: assessorati, sovrintendenze, dipartimenti tecnici, operatori di telefonia e tower company, oltre alle associazioni di categoria.
Verso una regolamentazione condivisa
L’obiettivo dichiarato è quello di passare da un approccio frammentato a un piano strutturato e trasparente. Come ha spiegato l’assessora Monica Lucarelli, le infrastrutture digitali sono essenziali per l’innovazione urbana e la cittadinanza digitale, ma devono essere integrate nel tessuto della città con criteri estetici e tecnici coerenti. “Roma è una città unica, non possiamo accettare soluzioni improvvisate”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di armonizzare sviluppo tecnologico e tutela del patrimonio.
I tavoli permanenti
Nel corso dell’incontro è stata annunciata l’attivazione di due nuovi tavoli tecnici permanenti:
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Uno con la Sovrintendenza, con lo scopo di definire linee guida progettuali condivise, in grado di orientare le scelte formali fin dalle fasi iniziali.
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Uno dedicato alla pianificazione urbana, per la creazione di un piano di localizzazione delle antenne, che minimizzi l’impatto e garantisca una copertura efficace e bilanciata.
Un piano entro fine anno
Il Comune mira a definire entro la fine del 2025 strumenti operativi concreti, ispirati anche alle migliori pratiche già adottate in altre città italiane ed europee. Si lavorerà su dati omogenei, scenari condivisi e soluzioni tecniche avanzate, con l’obiettivo di ridurre i conflitti e migliorare la qualità del servizio.
“Pianificare significa prevenire contenziosi, risparmiare risorse pubbliche e offrire ai cittadini una città più ordinata e tecnologicamente avanzata”, ha concluso Lucarelli.