Entro giugno 2026 il quartiere Pigneto sarà uno dei nodi ferroviari meglio collegati di Roma, grazie all’attivazione della nuova fermata che collegherà le linee FL1 e FL3. È quanto ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri durante un sopralluogo al cantiere dell’intervento in corso, ribadendo la volontà di accelerare anche la seconda fase del progetto, inizialmente prevista per il 2029. L’obiettivo dell’amministrazione è chiudere tutto già nel 2028 o persino nel 2027, se le condizioni tecniche lo permetteranno.
Una trasformazione in due fasi
Il progetto da 131 milioni di euro prevede due fasi distinte. La prima, attualmente in corso, riguarda la realizzazione delle paratie di contenimento e dell’infrastruttura ferroviaria con l’attivazione della fermata a cielo aperto, dotata di una copertura parziale per il passaggio tra le due sponde della Casilina. A questa fase seguirà la creazione di una piastra pedonale di 130 metri quadri, utile a favorire la mobilità interna e l’accesso ai binari.
La seconda fase vedrà la ricucitura urbana dei due lati del quartiere attraverso una grande piazza di 13mila metri quadri, di cui 8mila saranno aree verdi. Verrà inoltre realizzato il sottopassaggio di collegamento con la metro C, rendendo l’area un vero e proprio snodo strategico per la mobilità cittadina e regionale.
Le rassicurazioni delle istituzioni
Gualtieri ha sottolineato il valore ambientale dell’intervento, affermando che l’interramento dei binari contribuirà a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre l’impatto ambientale sul quartiere. Anche l’assessore regionale alla Mobilità, Fabrizio Ghera, ha confermato l’importanza del progetto per rafforzare l’efficienza del trasporto pubblico regionale, portando nuove opportunità di spostamento per i pendolari.
Vincenzo Macello, commissario straordinario per l’opera, ha ricordato che la progettazione ha richiesto tempi lunghi a causa della necessità di compatibilità con la rete ferroviaria attiva, imponendo lavori notturni e in giornate di sospensione del traffico ferroviario.
Il dissenso dei residenti
Durante il sopralluogo del 21 maggio, non sono mancate le proteste da parte del comitato Pigneto-Prenestino, che ha presidiato il ponte provvisorio con striscioni e volantini. I residenti non contestano l’opera in sé, ma chiedono un maggiore coinvolgimento e trasparenza da parte delle istituzioni. Tra i problemi segnalati ci sono la viabilità compromessa, l’inquinamento da polveri e gas di scarico, l’insufficiente monitoraggio ambientale e l’esecuzione dei lavori anche in orari notturni e festivi.
Il comitato ha evidenziato anche la necessità di pubblicare un cronoprogramma aggiornato e dettagliato del progetto, oltre a garantire sicurezza e servizi adeguati durante tutto il periodo dei lavori. “Vogliamo essere attori e non semplici spettatori”, hanno dichiarato.