Un tir che diventa teatro, una piazza che si trasforma in palcoscenico, un’opera lirica che arriva nel cuore dei quartieri romani. È questa la magia di OperaCamion, il progetto del Teatro dell’Opera di Roma che torna a solcare le strade della Capitale per portare “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini direttamente tra la gente, nelle periferie e nei cortili, lontano dai luoghi canonici della lirica.
Una tournée popolare per tutti i quindici municipi
La prima tappa è prevista domenica 25 maggio a Spinaceto, ma saranno ben nove le repliche previste fino al 22 giugno, toccando vari punti della città. In autunno, poi, una nuova produzione coinvolgerà tutti e quindici i municipi di Roma, abbracciando l’intero tessuto urbano, come mai prima d’ora. Un’operazione di inclusione culturale e rigenerazione sociale che, come sottolinea il sindaco Roberto Gualtieri, ha anche un valore simbolico e politico in vista del Giubileo 2025.
“Portare la lirica fuori dai suoi luoghi tradizionali significa investire nella cultura per diffonderla ovunque”, ha dichiarato Gualtieri, che è anche presidente della Fondazione Teatro dell’Opera. “Così si sostiene la cultura e si valorizzano i territori, creando nuove opportunità artistiche e sociali”.
Un’idea che unisce musica e partecipazione
A dirigere l’originale produzione è Manu Lalli, che definisce l’esperienza di OperaCamion come “un circo che attraversa la città”, fatto di acrobati, musicisti e attori. Il container si apre come un sipario, trasformandosi in un vero e proprio teatro mobile: luci, costumi, orchestra dal vivo e cast di giovani cantanti, tutti provenienti dal programma formativo “Fabbrica” Young Artist Program della Fondazione.
Il pubblico è invitato a partecipare in modo attivo e conviviale. Gli spettacoli, gratuiti e a ingresso libero, iniziano alle 21.15, e gli spettatori, grandi e piccoli, sono invitati a portare le proprie sedie da casa, in uno spirito di festa collettiva che trasforma la cultura in esperienza quotidiana.
Un progetto di rigenerazione urbana e culturale
Secondo Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell’Opera, l’edizione 2024 segna un passo in avanti: mai prima d’ora il progetto aveva avuto un raggio d’azione così ampio. “Coinvolgiamo tutte le forze artistiche della Fondazione – spiega – a partire dall’Orchestra, che sarà diretta da Carlo Donadio, in una versione agile ma completa dell’opera di Rossini.”
Anche l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio ha evidenziato l’impatto sociale dell’iniziativa: “La cittadinanza potrà vedere l’opera gratuitamente e nel proprio quartiere. È un’occasione unica per restituire la cultura a chi spesso ne è escluso”.