Per la prima volta dopo tredici anni, un Papa ha celebrato la Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria nella residenza estiva di Castel Gandolfo. Papa Leone XIV, ieri mattina, ha scelto di raggiungere a piedi la parrocchia di San Tommaso da Villanova, attraversando Piazza della Libertà e fermandosi più volte per benedire e salutare i numerosi fedeli presenti.
Un momento intenso e partecipato, accolto con entusiasmo da centinaia di persone che hanno gremito il sagrato della chiesa. La celebrazione ha avuto un forte valore simbolico, suggellato dalle parole del Pontefice durante l’omelia.
Il significato della croce e la speranza incarnata da Maria
Nella sua riflessione, Papa Leone XIV ha meditato sul senso profondo della croce e sull’azione trasformativa dell’amore e del perdono. Ha indicato in Maria di Nazaret il segno di una fiducia radicale in Dio, sottolineando come “Dio vince la morte non da solo, ma con la nostra partecipazione“.
La figura di Maria, ha spiegato, rappresenta il cammino dell’umanità e della Chiesa stessa. Il Pontefice ha poi reso omaggio al coraggio e all’impegno degli operatori di pace, in particolare alle donne che, anche nei contesti più difficili, testimoniano quotidianamente la forza della tenerezza e del perdono.
Un dono simbolico e l’Angelus ispirato a Dante
Al termine della messa, il Papa ha ricevuto dalla parrocchia una copia del quadro di San Tommaso da Villanova, custodito sull’altare destro della chiesa, come segno di riconoscenza e legame con la comunità locale.
Rientrando al Palazzo Apostolico, il Pontefice ha salutato nuovamente i fedeli e ha guidato la recita dell’Angelus dalla piazza. Nella sua meditazione ha citato Dante Alighieri, evocando l’ultimo canto del Paradiso e la preghiera di San Bernardo: Maria, ha detto, è “sorgente viva, zampillante di speranza“.
Un messaggio di fiducia e un richiamo al Giubileo
“Sorelle e fratelli, questa verità della nostra fede è perfettamente intonata al tema del Giubileo che stiamo vivendo: pellegrini di Speranza“, ha affermato Leone XIV. Ha quindi ribadito che ogni pellegrino ha bisogno di una meta che dia senso al cammino e lo sostenga nei momenti di stanchezza.
Dio come meta ultima, ha concluso il Papa, è l’Amore eterno che dona vita, pace e gioia. Il Pontefice resterà a Castel Gandolfo fino al 22 agosto, per un secondo periodo di riposo dopo le due settimane trascorse a luglio.