La peste suina africana (Psa) non rappresenta più un’emergenza sanitaria per la città di Roma e le aree limitrofe. A confermare la notizia è stato il ministero della Salute, che ha annunciato con soddisfazione la completa eradicazione della malattia che colpiva suini e cinghiali. Questo traguardo segna la fine delle restrizioni imposte nel maggio 2022 in provincia di Roma.
Il Comitato permanente Salute e benessere animale di Bruxelles ha votato favorevolmente la revoca delle misure di contenimento, sottolineando l’importanza delle azioni coordinate a livello nazionale e locale. Questa decisione rappresenta un passo cruciale per il settore agro-zootecnico e per la sicurezza sanitaria del territorio.
L’importanza del lavoro istituzionale
Secondo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il successo è frutto della collaborazione tra istituzioni, aree protette e il mondo venatorio. La Regione Lazio, in particolare, ha giocato un ruolo fondamentale, assicurando un monitoraggio costante della malattia. Grazie al supporto dell’Istituto zooprofilattico sperimentale e al Centro di referenza nazionale, le disposizioni sanitarie sono state attuate in modo efficace.
Anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti, sottolineando come l’eradicazione della Psa rappresenti un importante passo avanti per le imprese locali, duramente colpite dalle restrizioni.
Benefici per il settore agricolo
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha evidenziato l’importanza di aver portato il territorio fuori dalla “zona rossa”. Questo risultato garantirà il mantenimento della filiera alimentare, favorendo l’esportazione e il consumo di prodotti tipici del Lazio.
La Regione proseguirà nelle attività di prevenzione per evitare il ritorno del virus. Tra le misure principali, si punta al controllo della popolazione di cinghiali, specie che continua a rappresentare una minaccia per l’agricoltura locale.