Sciopero dei ferrovieri rinviato al 23 maggio: “Un gesto di responsabilità”

Il Mit annuncia il differimento dello sciopero nazionale del 17 maggio: salvaguardata la mobilità per gli eventi del fine settimana

sciopero

Lo sciopero nazionale del settore ferroviario previsto per sabato 17 maggio è stato differito. Lo comunica in una nota ufficiale il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit):
“Gli scioperi nazionali del settore ferroviario previsti per sabato 17 maggio a seguito del confronto tra le istituzioni e le sigle sindacali interessate sono stati differiti”.

Il Mit sottolinea che la decisione è stata assunta per garantire la mobilità dei cittadini in vista di eventi eccezionali in programma nella Capitale e in altre zone del Paese:
“Salvaguardati i diritti alla circolazione dei cittadini, anche in previsione della messa in piazza San Pietro per l’inizio del pontificato di Papa Leone XIV, gli Internazionali di tennis e il Gran Premio di Imola”.

USB: “Evitare critiche e strumentalizzazioni in un momento delicato”

Lo sciopero è stato posticipato al 23 maggio, come comunicato in una nota da USB Lavoro Privato, in accordo con SGB e Assemblea Nazionale PdM PdB. La mobilitazione si svolgerà dalle 01.00 alle 23.59 con le stesse modalità originariamente previste per il 17 maggio.

“Questa scelta – spiega USB – scaturisce dalla valutazione attenta delle implicazioni che sarebbero occorse a uno sciopero nazionale dei ferrovieri fortemente partecipato, che si sarebbe svolto alla vigilia di un evento eccezionale come quello legato all’insediamento del nuovo Pontefice previsto per il giorno 18 maggio. Non è solo una questione di rispetto; abbiamo deciso insieme alle altre Organizzazioni e movimenti che era importante evitare incomprensioni e critiche, o peggio ancora, interventi dell’autorità, su una lotta che da mesi vede un’intera categoria impegnata a sostegno per il rinnovo contrattuale, mentre è in corso una trattativa lontana dalle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici.”

Il comunicato prosegue sottolineando le difficoltà incontrate nel confronto sindacale:
“Un gesto di responsabilità che è esattamente l’opposto di quanto messo in campo dal sistema di contrattazione e rappresentanza ufficiale: questo non ha mai preso in considerazione la piattaforma costruita dal basso, da un anno ignora bellamente scioperi con percentuali di adesioni altissime, scaricando i disagi sull’utenza, che ha delegato alla Commissione di Garanzia il ruolo di mano armata contro il diritto di sciopero e che da 7 (sette) anni si permette di non rinnovare le RSU e gli RLS in tutto il Gruppo FSI”.

Infine, l’appello al Ministero:
“Proprio per queste considerazioni, sarebbe opportuno che il Ministero dei Trasporti assumesse quel ruolo di ascolto e mediazione delle istanze che vedono un così ampio sostegno da parte dei ferrovieri, ruolo che in tutta questa vertenza è mancato”.

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