Chi partirà per le vacanze e chi rientrerà a Roma ad agosto dovrà prepararsi a un mese complicato per spostarsi in città. Il Comune ha infatti ufficializzato il calendario delle ferie obbligatorie per i taxi romani, in vigore dal 4 agosto al 1° settembre 2025. Durante questo periodo, circa il 30% della flotta sarà fuori servizio, con evidenti ripercussioni sulla mobilità urbana.
Il provvedimento è stato firmato dal dipartimento Mobilità sostenibile e trasporti, con una suddivisione dei turni di riposo basata sui numeri di licenza. I tassisti dovranno osservare sette giorni di stop, con una rotazione pensata per coprire l’intero mese estivo. Le restrizioni coinvolgono per ora le licenze emesse fino al 30 aprile 2025, ma è previsto un provvedimento simile anche per le nuove licenze rilasciate e attivate entro il 15 luglio 2025.
Il bando per 1.000 nuove licenze taxi, annunciato per affrontare la cronica carenza di vetture, sarà dunque messo alla prova proprio in estate. L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha confermato che le nuove assegnazioni saranno completate entro luglio, in tempo per essere operative durante i mesi caldi.
Ma le reazioni non si sono fatte attendere. Sui social e nei forum di categoria, i tassisti protestano contro una misura definita “imposta” e accusano il Comune di limitare la loro autonomia lavorativa. Il malumore è accentuato dal timore che la diminuzione della flotta favorisca gli ncc e le piattaforme come Uber, che operano con tariffe dinamiche e una maggiore flessibilità operativa.
Uno studio di ProntoPro dell’agosto 2024 ha evidenziato che la scarsità di taxi fa aumentare dell’11% settimanale la domanda per gli ncc, con conseguente impennata dei prezzi delle corse. Un effetto già riscontrato durante le festività natalizie, quando un analogo piano ferie aveva generato disservizi, poi parzialmente corretti con deroghe straordinarie.
Le immagini di lunghe file alla stazione Termini o all’aeroporto di Fiumicino potrebbero ripetersi, con turisti e cittadini costretti ad attendere ore per trovare un taxi. Il timore è che la capitale si ritrovi nuovamente a fronteggiare un’insufficienza strutturale nel servizio pubblico di trasporto su strada.
La situazione potrebbe creare ulteriori frizioni tra il servizio taxi tradizionale e le nuove realtà digitali che si stanno facendo strada nel mercato romano. Uber, in particolare, sembra destinata a guadagnare terreno, anche grazie alla possibilità di reclutare conducenti con nuove licenze e offrire alternative immediate alla clientela.