Nel nuovo piano regolatore generale della Capitale, Roma si prepara a seguire le orme di Barcellona, vietando l’apertura di nuovi bed & breakfast nelle zone dove i residenti sono diventati minoranza. Questa iniziativa è stata annunciata dal presidente della commissione speciale Pnrr, Giovanni Caudo, che ha espresso la necessità di regolamentare il mercato degli affitti brevi per tutelare il diritto alla casa dei cittadini romani.
Stop alla diffusione illimitata degli affitti brevi
Di recente, il gruppo di Roma Futura ha presentato due modifiche al piano regolatore generale, conosciute come “norme anti b&b”, condivise con la maggioranza e l’assessore Veloccia. Queste norme mirano a ridurre lo spopolamento del centro storico di Roma, limitando i cambiamenti di destinazione d’uso degli appartamenti, con particolare attenzione ai bed & breakfast, affittacamere e case per vacanze. L’obiettivo è di vietare tali alloggi nelle zone della città dove la residenzialità stabile è compromessa.
Un problema di portata crescente
A Roma ci sono circa 29.000 annunci di affitti brevi, la maggior parte dei quali concentrati nel centro storico. Secondo i dati dell’anagrafe di Roma, il I municipio ha registrato un calo del 38% degli abitanti, con Trastevere che ha visto un ribasso del 45%. Gli appartamenti, un tempo abitati dai romani, sono ora utilizzati per fare soldi con i turisti o trasformati in uffici. “Un problema che si sta verificando anche a Roma”, afferma Caudo, “con dimensioni sempre più ampie, tanto che in molti quartieri – in particolare nel centro storico – sta già determinando conseguenze fortemente negative per quella parte di comunità che vi risiede. È fondamentale sottolineare che questo tipo di affitto turistico non va proibito, ma sicuramente ha bisogno di essere regolato”.
Il modello di Barcellona
Caudo ha spiegato che Barcellona “punta a proibire gli alloggi offerti da piattaforme turistiche quando questo tipo di servizio entra in conflitto con il diritto di accesso alla casa, diritto primario per ogni persona che non può sottostare alle sole regole del business”. Barcellona vieterà gli affitti brevi entro novembre 2028, una scelta approvata anche dalla ministra per le Politiche abitative del Governo spagnolo. Il capogruppo di Roma Futura vuole replicare questo modello nella Capitale per salvaguardare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti.
“È necessario che anche Roma si metta in sintonia con le altre città e capitali europee”, conclude Caudo, “per fare in modo che un’opportunità importante, quale quella del turismo nelle sue forme più diverse, non si trasformi in una sciagura per la coesione sociale, la vivibilità e la qualità della vita dei romani che ad esempio vivono nel centro città, dove il fenomeno è più evidente”.