Il calcio dilettantistico nel Lazio si ferma per un weekend. La decisione, ufficializzata dal Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti (LND), arriva dopo la protesta dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA) contro le recenti aggressioni subite dai direttori di gara nella regione. L’AIA ha infatti annunciato la mancata designazione di arbitri per le partite di campionati regionali e provinciali, bloccando di fatto tutte le competizioni dall’Eccellenza fino alle categorie inferiori.
Lo stop ai campionati
In un comunicato, il Comitato Regionale Lazio ha espresso rammarico per la situazione, sottolineando che i recenti episodi di violenza hanno portato a una scelta necessaria per sensibilizzare l’ambiente calcistico. Il blocco riguarda sia il calcio a 11 che il calcio a 5, ma non include l’attività di base, che continuerà come da programma.
Tutte le partite previste per il prossimo weekend subiranno uno slittamento di una settimana, con i nuovi calendari delle gare che verranno comunicati nei prossimi giorni.
La protesta dell’AIA
La decisione dell’AIA di non designare arbitri arriva come una forte presa di posizione contro la crescente violenza nei confronti dei direttori di gara, fenomeno che sta mettendo a rischio l’integrità del calcio dilettantistico. L’AIA, sostenuta dal Comitato Regionale Arbitri (CRA) Lazio, ha voluto lanciare un messaggio chiaro, chiedendo maggiore tutela e rispetto per il ruolo degli arbitri.
Nonostante il C.R. Lazio avesse inizialmente proposto di posticipare di 15 minuti l’inizio delle gare, accompagnando la misura con un messaggio antiviolenza, l’AIA ha ritenuto il gesto insufficiente, optando per un intervento più drastico.
Un appello per la correttezza sportiva
Nel comunicato, il Comitato Regionale Lazio ha ribadito il suo impegno nella promozione della lealtà e correttezza sportiva, condannando con fermezza ogni tipo di violenza, sia fisica che verbale. Viene inoltre sottolineato che, nonostante la maggior parte delle 30.000 gare disputate nella scorsa stagione si siano svolte regolarmente, anche un singolo episodio di violenza è inaccettabile e contrario ai valori dello sport.